TWD vol.1 Giorni perduti,parte 2

Robert Kirkman (script) / Tony Moore (art) / Tony Moore (inks)


Ritroviamo Rick in viaggio verso Atalanta. Auto abbandonate, strade completamente deserte, stazioni di servizio a secco e nessun segno di vita. In uno scenario del genere rimanere senza benzina può rivelarsi ben più di un semplice fastidio. Costretto ad abbandonare la volante nel tentativo di trovare del carburante, Rick si introduce in una fattoria. All'interno dell' abitazione gli si presenta una scena sconvolgente, un intera famiglia in decomposizione, morta in quello che sembrerebbe un disperato tentativo di sottrarsi alla follia di questo nuovo mondo.
Ma non è solo morte ciò che Rick troverà in questa fattoria. Nel fienile dietro l'abitazione, un cavallo rimasto rinchiuso anche lui, come Rick nell' ospedale,  ignaro di ciò che avviene nel mondo al di fuori di quelle quattro mura. Atalanta ormai non dista poi molto e il viaggio può quindi riprendere in sella; ma, cosa non meno, importante è qui che si procura l'accetta, uno dei simboli distintivo del personaggio. Lungo la strada Rick ed il cavallo hanno una lunga conversazione (Rick ama parlare da solo), ci viene descritto il momento della nascita del piccolo Carl, quel figlio che, solo adesso realizza, probabilmente non potrà più riabbracciare.
Finalmente il viaggio si conclude, l'arrivo ad Atalanta: una delle immagini più iconiche del fumetto, ma soprattutto della serie televisiva.


Il momento in cui la speranza si scontra con la realtà, la città infatti pullula di  vaganti, la resistenza della razza umana è miseramente fallita. I non morti lo circondano da ogni lato, Rick cade da cavallo, e quest'ultimo viene smembrato dai vaganti. La situazione sembrerebbe disperata, ma una  mano lo trascina in un vicolo, la mano di un ragazzo che non esita a trarre in salvo un perfetto sconosciuto, nonostante in una situazione così surreale gesti del genere appaiano sempre meno scontati. Il salvataggio di Rick non è un gesto eroico, ma bensì qualcosa di estremamente umano, il personaggio di Glenn (il ragazzo in questione),che impareremo a conoscere ed amare nel corso dei successivi capitoli, rappresenta proprio questo, la parte più umana di ognuno di noi che, nonostante le atrocità del mondo circostante, sopravvive e resiste; nessun altro personaggio riuscirà a resistere allungo quanto lui alla follia di questo nuovo mondo.
I due lasciano la città passando per i tetti e si dirigono nelle campagne circostanti.
Qui le preoccupazioni di Rick trovano conferma, il ragazzo lo informa che gli abitanti di Atalanta come anche i vari rifugiati, sono tutti morti entrando a far parte di quell'orda di vaganti da cui sono appena fuggiti. Nel corso di questi due capitoli le speranze per Rick di rivedere la sua famiglia non fanno altro che accendersi per poi miseramente spegnersi  più e più volte, a questo punto la rassegnazione ha ormai preso il sopravvento. Il ragazzo conduce Rick al suo accampamento, è li dove alcune persone, che hanno raggiunto Atalanta quando la città era ormai perduta, hanno trovato rifugio. Ed è proprio in questo gruppo di "ritardatari" che Rick, miracolosamente, ritrova la sua famiglia.

Questo capitolo  si conclude con un abbraccio, un lieto fine a cui è meglio non abituarsi, un piccolo spiraglio di luce in mezzo ad una tremenda tempesta. Quella ricerca che sarebbe potuta apparire come il fulcro dell'intera storia si conclude quindi nel secondo capitolo, da qui in avanti inizieremo a conoscere i vari membri di questo gruppo di sopravvissuti, saranno appunto le interazioni tra i vari personaggi il traino della narrazione. Qui si evidenzieranno le principali differenze tra fumetto e serie TV tra personaggi omessi o introdotti in modo totalmente originale nello show. La prima stagione di The walking dead si presenta da subito non come una trasposizione fedele del fumetto, ma come un prodotto originale capace di sorprendere e compensare a quella rapidità avvolte eccessiva che contraddistingue gli eventi del fumetto.
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